Kaka, che era il principale mercato di schiavi sull’alto Nilo, è l’hellet o borgo più importante del paese sciluk; è posto sulla riva sinistra del fiume, verso l’estremità settentrionale del territorio occupato dalla nazione.
V.
ETIOPIAIl nome di Etiopia, al pari di tante altre denominazioni geografiche, ha mutato di significato nel corso de’ secoli. Come la parola Libia, ha servito ad indicare il complesso del continente africano; anzi ha avuto un senso più esteso, perchè si è applicato a tutte le regioni del mezzodì, comprese le Indie, a tutti i paesi della zona torrida abitata dagli «uomini anneriti dal sole»: tale è il preciso significato della parola che li dinota. «I popoli dell’Etiopia, i più lontani del mondo, dice Omero, vivono alcuni verso il sorgere, altri verso il tramonto del sole.» I «saggi» che abitano la regione dell’alto Nilo e contano fra loro i Macro’ii o Uomini dalla lunga vita, gli uomini più vicini all’età dell’oro per le istituzioni e pei costumi, gli «esseri virtuosi, le cui feste e banchetti sono onorati dalla presenza di Giove stesso» sono chiamati Etiopi da Erodoto; ma egli dava il nome medesimo ai Negri di occidente, la cui coltura era appena superiore a quella del bruto. Nondimeno, secondo cresceva la conoscenza dell’Africa, il termine Etiopia prendeva un senso meno vago e si applicava ad un paese di minore estensione. Ai dì nostri non è appropriato che alle contrade alpestri che formano il colmo dello spartiacque fra il Mar Rosso, il golfo d’Aden o il Nilo medio.
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