Finchè queste regioni appena conosciute non saranno state percorse in tutti i sensi, rimarrà impossibile valutare con qualche precisione la superficie delle regioni etiopiche. Si può dir solo, che nei presenti loro confini politici, l’Abissinia e lo Scioa comprendono un’estensione di circa 200,000 chilometri quadrati, cioè la metà della Francia. Bisogna aggiungere a queste contrade, come una dipendenza geografica naturale, il paese di Kaffa e la parte dell’altipiano abitata dai Galla e da altre tribù fino al colmo dello spartiacque fra il Sobat ed il Giuba(250). Le terre basse, antiche dipendenze politiche del regno d’Etiopia, che si estendono ad oriente dei monti abissini verso il Mar Rosso e il golfo di Aden, occupano una superficie quasi eguale a quella dell’Abissinia propriamente detta. L’insieme della regione compresa fra il Nilo, le steppe del Taka, il littorale marittimo da Suakim a Zeila, e la linea sinuosa formata dallo spartiacque tra i bacini dell’Auasch, del Nilo Azzurro, del Sobat e i tributarii del Mar delle Indie, presenta una superficie di oltre 600,000 chilometri quadrati. La popolazione che vi abita può essere computata approssimativamente a nove milioni d’anime.
L’ Etiopia, distinta dalle contrade circostanti pel rilievo dei suoi altipiani e dei suoi monti, contrasta altresì con tutte le terre che la circondano per clima, vegetazione, fauna, abitanti, e per conseguenza per la sua storia. In questa immensa Africa, dove i popoli si frammischiano come le onde, s’innalza l’alta fortezza isolata di montagne che costituisce un mondo a sè. Gli Abissini hanno un’evoluzione loro propria, diversa da quella delle nazioni che cozzano tra loro, alla base delle loro rocce: guerre, grandi rivoluzioni si sono svolte al disotto di essi senza menomamente toccarli, simili ai marosi che si vedono succedersi a pie’ d’un promontorio.
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