A mezzodì di Keren s’erge un’altra roccia celebre nella storia religiosa della contrada, ed è il Tsad-Amba o «fortezza Bianca». La falda di questa montagna s’innalza quasi verticalmente per circa 1200 metri al disopra della valle del Barka, e la cima aguzza offre appena tanto di spazio da avervi potuto i monaci costruire i muri del loro convento; pochi fichi selvaggi ed il latte delle capre che brucano la scarsa erba fra le rupi, formano, colle offerte che vi apportano i fratelli questuanti, il nutrimento di quei religiosi. Il convento della «Fortezza Bianca» non si collega all’altipiano che per una cresta acuta, lunga circa mille passi, la cui curva è quella di una corda tesa tra le due rive di un fiume; verso il mezzo di questa cresta si mantiene in bilico un grosso masso isolato ove si appollaiano gli avoltoi. Alcuni novizii, presi da capogiro, non osano passare sul periglioso sentiero, e sono introdotti nel convento per una via occulta del versante occidentale; ma si fa loro giurare che non isveleranno mai il sito preciso di quell’accesso(260).
N. 38. — MONTAGNE DEL SIMEN [vedi 038.png]
Nell’Etiopia propriamente detta, che comincia dall’altipiano dell’Hamasen, il basamento delle terre alte è ad un tempo più largo e più alto che nel paese dei Bogos o Bilen: l’altezza media della provincia supera i 2000 metri. L’Hamasen, del pari che la maggior parte dei massi etiopici, è coperto di lave, trachitiche o basaltiche, le quali pare siano rivestite di una terra rossa o giallognola che contiene una gran parte di ferro, di guisa che in molti siti basta raccogliere questo minerale superficiale per torrefarlo e ricavarne un metallo impuro che serve a fabbricare ordigni ed armi.
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