A scirocco è l’ultimo contrafforte dell’Abissinia propriamente detta.
N. 39 — LAGHI DELL’ABISSINIA ORIENTALE [vedi 039.png]
La linea degli avvallamenti trasversali, indicata sulla costa dal golfo di Tagiurah e nell’interno dell’Etiopia dalla cavità che riempie il lago Tana, è ben segnata nello sporto littoraneo da un nucleo di valli divergenti. Quivi è il centro principale donde diramano i fiumi etiopici; non lungi dalla sorgente termale che dà origine al potente Takkazè, nascono altri fiumi che vanno ad ingrossare questo corso d’acqua; i principali affluenti del Bescilo o Beslo, che gareggia coll’Abai nella formazione del Nilo Azzurro, sorgono pure in queste montagne, mentre sul versante orientale nascono le prime acque del Gualima o Golima, che si va a perdere nelle pianure dei Danakil, e quelle di parecchi tributarii dell’Auasch; nelle vicinanze del lago Haik, ad oriente della fortezza di Magdala, una breccia della cresta pare s’innalzi appena al di là di 2000 metri: e pare sia questa la parte più bassa della catena littoranea, sulla fronte orientale dell’Etiopia. Ma al di qua, nelle regioni frastagliate in grossi massi distinti dai profondi kualla dei fiumi, parecchi monti pervengono ad un’altezza notevole, e non cedono per elevazione se non alle vette del Simen e del Gogiam: ad oriente del lago Asciangi, nel masso quasi isolato di Lasta, limitato dalla curva del Takkazè superiore e dal fiume Tzellari, i monti Biala e Gavzigivla superano i 3500 metri. L’Abuna Yosef e l’Imaraha, non lungi dalle sorgenti del Takkazè, hanno più di 4000 metri di altezza.
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