Gli Abissini rifiutano del pari di toccare la carne della testuggine; ma fra tutti gli esseri viventi quello pel quale hanno maggior ripugnanza è la lepre: riguardo a questo roditore obbediscono ancora strettamente alla legge di Mosè. Si ripete di solito che non vi sono uccelli canori in Africa; ma in nessun luogo meglio che in Etiopia si vede quanto sia erronea questa affermazione: tali uccelli sono rappresentati nel paese da un gran numero di specie, quasi tutte adorne di splendide penne(291). L’ibi sacro, geronticus aethiopicus, che più non si vede sulle rive del Nilo egiziano, seguita a vivere nelle alte valli abissine. Dai rami degli alberi che si piegano sui ruscelli e sulle acque stagnanti penzolano i nidi del passero, textor alecto o ploceus aureus; lo Stecker ha contato 872 di tali cestini sospesi ad una sola acacia(292).
Secondo l’altezza della contrada che abitano, gli Etiopi hanno animali domestici differenti. Adoperano i cammelli solo nelle parti basse della contrada, e non se ne incontrano più al disopra di 1500 metri. Il cavallo abissino, evidentemente di provenienza araba, si è propagato in tutte le regioni popolate dell’Etiopia, ma modificandosi a poco a poco: è più piccolo, più toroso del cavallo arabo, di una fedeltà canina, e non la cede al mulo per la sua destrezza a salire sulle rupi e per la sua forza di resistenza. L’asino è stato del pari introdotto sugli altipiani, ma è un animale quasi senza forza e male utilizzato pel trasporto; non ha nessuna delle qualità de’ suoi congeneri dell’Egitto.
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