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      Il Tigrè è lo schiavo del Sciumagliè; ma questo non ha il dritto di venderlo, e può solo cederlo colla sua terra ad un altro padrone; anzi è tenuto a proteggerlo, a difenderlo, a vendicarne gl’insulti: il sangue di un Tigrè è stimato un altro sangue di Tigrè o 93 vacche, mentre il sangue di un Sciumagliè vale un altro sangue nobile o 158 capi di bestiame. Il primogenito d’un gentiluomo ne eredita la spada a due tagli, le vacche bianche, le terre e i Tigrè; ma la casa paterna è il retaggio del minore dei figli. Le figlie, quasi tutte maritate giovanissime, non hanno parte nell’eredità. La virtù della donna è stimata molto altamente, e colui che le fa oltraggio è assomigliato all’omicida; ma la donna, non rispettata come essere umano, lo è soltanto come una proprietà: personalmente non ha dritti, non responsabilità, non doveri; è assomigliata alla iena, l’animale più spregiato dell’Etiopia. Presso i Bogos il marito non vede mai il volto della suocera e non ne pronunzia neppure il nome. Dal canto suo, la moglie non può senza colpa pronunciare il nome di suo marito o del suocero. Secondo la tradizione, la maravigliosa contrada oggi abitata dai Bogos era la patria dei Rom, celebrati ancora dai canti come valorosi guerrieri, «così arditi che scagliavano la lancia contro il cielo». Monumenti di pietra ne ricoprono gli ossami; genii maligni, dicesi, custodiscono i tesori sepolti in quelle tombe. Chi erano cotesti antichi Rom? Forse coloni di civiltà bizantina che si gloriavano del nome di Romani; forse gli Adulitani, ricacciati dalla conquista musulmana nell’interno(301).


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume X parte I - L'Africa settentrionale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1887 pagine 1017

   





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