Infine, a mezzodì le invasioni dei Galla o Ilm-Orma hanno avuto sovente per effetto lo spopolamento della contrada; vero è che dopo aver devastato certi distretti, alcuni Galla vi hanno fermato la loro dimora: tali sono ad occidente dell’Abai quelli della provincia di Meccia, che si sono stanziati in territorio abissino; questi Galla non hanno nemici più accaniti dei loro antichi compatrioti; il patriottismo si è cambiato col mutar di suolo(309).
DONNA ETIOPE E ARABO SCÏAIKIE, SCHIAVI A CHARTUM. da una fotografia di Riccardo Buchta. [vedi figura 249.png]
Gli Etiopi inciviliti degli altipiani costituiscono due gruppi principali, distinti per linguaggio e per tradizioni: le genti del Tigrè, vale a dire delle alte terre a greco, e quelle dell’Amhara e dello Scioa, regioni dell’occidente e del mezzodì. I Tigresi, che hanno dato il nome alla provincia, hanno forse lineamenti un po’ più spiccati che non gli altri Abissini, dai quali per altro è difficile distinguerli; ma parlano una lingua speciale, il «tigrigno», idioma derivato dal ghez, il linguaggio classico in cui sono scritte le opere religiose e che usano i preti nelle chiese come per dare maggior santità alle loro preci o alle loro formole col pronunziar parole che il popolo non comprende. Le radici semitiche del ghez si trovano più o meno miste alle parole di provenienza aborigena ed ai termini galla, tanto nel tigrigno, quanto in un dialetto affine, il tigriè (tigrè, tigrai), adoperato dalle popolazioni del versante settentrionale dei monti, nelle alte valli tributarie del Barka.
| |
Galla Ilm-Orma Galla Abai Meccia Galla Riccardo Buchta Etiopi Tigrè Amhara Scioa Tigresi Abissini Barka
|