Oltre questo posto, le città o borgate che appartengono al bacino della regione lacustre sono lontane dalle rive e si trovano ad un’altezza considerevole al disopra delle acque. Amba-Mariam, o «Forte di Maria», innalza la sua celebre chiesa sulla spianata senz’alberi d’un promontorio, a piè del quale i villaggi del distretto d’Emfras si celano in mezzo ad una rigogliosa vegetazione. Ifag o Eifag è una ghirlanda di villaggi che circonda la base di una roccia vulcanica nuda, di circa 500 metri d’altezza, che domina a settentrione il baluardo discosceso dell’altipiano di Beghemeder o «Paese delle Pecore». Altre rocce di gres, che si innalzano isolate come torri inaccessibili in mezzo alla pianura di lava rivestita di terriccio, sono abitate da innumerevoli avoltoi che roteano intorno alle pareti verticali. Ifag, posta all’estremità settentrionale della ricca pianura
N. 44. — DEBRA-TABOR. [vedi 044.png]
percorsa da abbondanti fiumi, il Reb e la Gumara meridionale, ed all’ingresso degli angusti passaggi che circondano alla base dei monti l’angolo a greco del lago, è una città di deposito ed il mercato vi è attivissimo: il governo ne ha profittato per istabilirvi una stazione di dogana; presso al borgo di Davita, più ad oriente, si fermano e si ricompongono le carovane. Le campagne del Fogara, che si distendono a mezzogiorno, producono, a quanto si dice, il miglior tabacco dell’Etiopia, e pingui greggi pascolano nelle praterie, spesso nascosti in mezzo alle alte erbe. Un tempo Ifag, e così, più a mezzodì, Koarata, era celebrata in tutta l’Abissinia per l’eccellenza del suo vino, proveniente da magliuoli introdotti dai Portoghesi nel paese; ma le viti che erano per la maggior parte di colossali dimensioni, perirono quasi tutte per l’oidio nel 1855, appunto nel tempo in cui le viti europee erano esse pure devastate dalla funesta crittogama(342).
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