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      Cisterne e pozzi scavati nel suolo contengono l’acqua necessaria, e le fertili valli dei dintorni forniscono viveri in abbondanza. In Magdala appunto Teodoro sostenne per due anni i prigionieri europei, ai quali nel 1868 venne a rendere la libertà un esercito anglo-indiano. La fortezza di Magdala, distrutta dagli Inglesi, poi conquistata dal re dello Scioa contro un ras indipendente e da lui venduta al suo sovrano signore, il re d’Abissinia, è stata poi restaurata a cagione della sua importanza strategica come forte avanzato nel paese dei Galla, attraversato dalla più breve strada verso il regno di Scioa. Alla base orientaledelle rupi di Magdala, in un forra dominata ad oriente da altre pareti basaltiche, vi è il villaggio di Tanta o Tenta, popolato da mercanti che forniscono di viveri la cittadella.
     
     
      N. 47. — MAGDALA [vedi 047.png]
     
      Le città abissine che sorgono sugli altipiani tagliati dalle gole del Takkazè e dei suoi affluenti, sono la maggior parte, come quella dei versanti del Nilo Azzurro, città di origine militare o religiosa. Del resto sono disseminate a molta distanza fra loro, ed alcune di esse, dopo avere avuto il loro periodo di prosperità, sono state abbandonate, e vi si vedono più rovine che case abitate. La regione meno popolosa di questo versante è quella le cui acque si versano ad oriente nel Takkazè fra il gruppo del Beghemeder e quelli del Simen. Pochi viaggiatori hanno percorso questa provincia dell’Abissinia, il Belessa, a cagione della mancanza di ogni cosa necessaria e dell’insalubrità del kualla che fa mestieri attraversare fra le diverse parti dell’altipiano.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume X parte I - L'Africa settentrionale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1887 pagine 1017

   





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