Fra i suoi edifizi Aksum mostra pure, nel recinto medesimo del suo gedem o luogo d’ asilo, una chiesa portoghese, edifizio fiancheggiato da una torre merlata; un acquedotto è scavato nella roccia, e non lungi dalla città il fianco di un monte è tagliato da ipogei che furono, dicesi, tombe di re, ed «in cui si cela il gran serpente, antico sovrano dell’Etiopia»(366).
Antalo, che un tempo fu capitale del Tigrè, è situata a 2400 metri circa, sopra un amba circondato da profonde gole ove nascono alcuni affluenti del Takkazè; un altipiano superiore, coronato da un’altra fortezza naturale, l’amba Aradom, s’innalza ad occidente, mentre a mezzodì e ad oriente si estende una vasta e fertile pianura, ove gl’Inglesi stabilirono il loro campo principale durante la spedizione del 1868.
N. 49. — AKSUM [vedi 049.png]
Antalo, che non è più residenza reale, ha perduto quasi tutti gli abitanti, ed i suoi tre rioni, separati fra loro da profondi burroni, non presentano altro che rovine; ma Cialikut, a una decina di chilometri a greco, ha accolto gli emigranti di Antalo: è una delle più graziose città dell’Etiopia, mercè i giardini e le miti ombre degli alberi che circondano le case e le chiese. Situate sulla catena costiera dell’Abissinia orientale, proprio all’estremo dei primi scaglioni pei quali si discende nella pianura dei Danakil, Antalo e Cialikut hanno qualche importanza come mercati pei caricatori di sale che si recano dal paese dei Taltal a Sokota. Fra quest’ultima città e Cialikut, i principali luoghi di tappa sono Samrè, presso la gran pianura, un tempo lacustre, di Samra, poi Atsbi o Atsebidera, e Fiscio, già nelle terre basse.
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