Quivi cominciò la serie di disastri militari che, coi debiti finanziari e con l’usura, hanno annichilito la potenza dell’Egitto, riducendo questo paese ad una posta di giuoco tra banchieri e diplomatici europei. In quel tempo, che era il 1875, il kedivè del Cairo era uno dei grandi sovrani del mondo per
MASSAUA. — VEDUTA GENERALE. Disegno di Taylor, da una incisione del giornale “The Graphic” [vedi figura 289.png]
l’estensione de’ suoi domini; i suoi luogotenenti avevano risalito il Nilo fino al lago M’ wutan-N’zige ed erano penetrati nel versante del Congo; guarnigioni egiziane occupavano i porti della costa occidentale del Mar Rosso, ed anche a mezzodì s’erano stabilite saldamente nell’Harrar e nella contrada dei Somali. I conquistatori circondavano già l’Etiopia a mezzogiorno, e credettero giunto il momento d’impadronirsi dell’altipiano. Ma la battaglia di Godda-Goddi o di Gundet terminò colla rotta totale degli Egiziani. Quasi tutti gl’invasori perirono, coi loro due capi, Arakel beì ed il danese Arendrup. L’invasione, che doveva soggiogare per sempre l’Etiopia, le restituì l’unità politica, dall’Hamasen allo Scioa, e restituì al cristianesimo tutta quella regione delle terre alte che sembrava ormai preda dell’islamismo. Le ossa dei morti biancheggiano a migliaia nei campi di Godda-Goddi, mezzo nascoste fra i fogliami degli arbusti, le alte graminacee e i festoni di liane. Nel 1876 un secondo esercito, comandato da Hassan, figlio del Kedivè, scalò di nuovo l’altipiano di Hamasen, e si fortificò in una buona posizione strategica, a Gura, ad oriente dell’alto Mareb.
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