Da questo lato frontiere mobili, per dir così, chiudono già tutta l’Etiopia meridionale fino al di là del Kaffa; lo Scioa si è triplicato in estensione, ed il regno di Gogiam si è accresciuto nella medesima proporzione, benchè per sette in otto mesi dell’anno l’Abai segreghi dall’Abissinia i paesi degli Ilm-Orma. I popoli di queste contrade, in gran parte distinti per origine, lingua, religione e costumi, debbono essere studiati a parte. Quanto agli abitanti delle pianure comprese fra la catena maestra dell’Etiopia, le coste del Mar Rosso, il golfo d’Aden e il punto culminante dello spartiacque a mezzodì del bacino dell’Auash, essi costituiscono un gruppo nettamente determinato dal genere di vita imposto loro dal suolo e dal clima; ma, come intermediari degli scambi fra gli altipiani ed il mare, essi sono indispensabili alle popolazioni dello Scioa; per quanto le due contrade siano differenti esse fanno parte di un medesimo organismo sociale.
A mezzodì dell’Angot e del Zebul la cresta principale dell’Etiopia penetra nello Scioa, poi si discosta leggermente dal meridiano per piegare verso libeccio, parallelamente al corso dell’Auash. Questa parte della catena costiera ha ricevuto il nome di Sciakka o Amba-Sciakka; pare abbia, secondo Beke, un’altezza media di 2400 a 2700 metri, e parecchie vette oltrepassano probabilmente quest’altezza. La montagna più alta, almeno nelle vicinanze di Ankober, è il Metatitè (3278 metri), donde si vede a’ suoi piedi la maggior parte del regno di Scioa e tutti gli scaglioni inferiori che s’inchinano gradatamente verso la valle dell’Auash e verso gli affluenti dell’Abai.
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