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      Uno di questi vulcani spenti, il Giuda, la cui vetta trovasi a 914 metri sul livello del mare, ha per contrafforte meridionale un masso che ha quasi diviso in due coi suoi contrafforti l’estremità del golfo: il fondo della baia è piuttosto un lago interno che una parte dell’Oceano Indiano. Ad occidente altre lave hanno interamente ricoperto ciò che un tempo era fondo marino, ed hanno così circoscritto una piccola parte della baia, divenuta il lago Assal, ironicamente detto «lago del Miele» dagli Arabi, malgrado la salsedine delle sue acque. Può darsi eziandio che il sollevamento del suolo abbia contribuito in parte all’isolamento di questo bacino d’acqua, poichè le coste dell’Oceano, nelle vicinanze di Tagiurah, sono composte in gran parte d’argille calcari che contengono fino all’altezza di 40 a 50 metri conchiglie tutte simili a quelle che di presente vivono nei mari dell’Africa. Il lago Assal, ora separato dalla baia di Tagiurah da un istmo di una ventina di chilometri, ha subìto trasformazioni simili a quelle dell’Alalbed. Si è del pari mutato in salina, e la crosta di sale che circonda i bassi fondi è così grossa, che i cammelli carichi la possono percorrere fino a più di un chilometro dalla riva. Il sale d’Assal forma, come quello d’Alalbed, la ricchezza delle tribù vicine; tutte le popolazioni afar e somali dei dintorni vengono a cercarvi le loro provvigioni e quelle dell’Etiopia meridionale, che dà loro in cambio caffè, avorio, muschio di zibetto e schiavi(396). Alla stessa guisa che l’Alalbed, il lago Assal si è gradatamente abbassato di livello, perchè gli uadi recano un contributo di molto inferiore all’acqua che se ne va per evaporazione: ad un quindici metri al disopra della superficie attuale del lago una traccia biancastra lasciata sugli scogli indica dove anteriormente giungevano le acque.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume X parte I - L'Africa settentrionale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1887 pagine 1017

   





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