Nel 1875 un avversario più serio degli Arabi del littorale cercò di forzare il passo: alla testa di 350 Egiziani armati di fucili perfezionati e traendosi dietro alcuni cannoni, il pascià Munzinger volle aprirsi una via verso lo Scioa, forse con l’ambizione di conquistare quel regno pel vicerè d’Egitto; ma la medesima tribù dei Modaito che aveva sterminato gli uomini della prima spedizione, si precipitò sulla seconda collo stesso successo. Munzinger perì con la maggior parte de’ suoi sotto le lance dei Danakil. «I fucili, essi dicono, non servono che a spaventare i paurosi»(412).
Siccome le acque dei monti si disperdono nelle sabbie e nelle lave prima di giungere al mare, i Danakil non possono darsi all’agricoltura, tranne sulle rive dell’Auash, ove si veggono alcuni orti, insufficienti del resto a fornire agli abitanti i viveri necessari. I benefizi del commercio permettono ai Danakil di procacciarsi nei porti del littorale e nelle città dello Scioa le derrate alimentari. Ogni carovana, nel passare, paga negli attendamenti un diritto di dogana stabilito dalla consuetudine; ma in cambio ha diritto alla protezione della tribù, e, grazie alle sue guide e ai salvacondotti, procede senza pericolo fra il mare e le montagne. Spesso i sovrani dell’Abissinia hanno voluto chiudere al commercio questa o quella via del deserto per aprirne altre a proprio profitto; ma il poter loro si ferma ai confini della pianura, là dove i Danakil, colla punta della lancia, mostrano la via da seguire.
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