I figli di quei corsari non hanno ora altra occupazione che la pesca, e sono i soli marinai del Mar Rosso che diano la caccia al dugongo o alicoro(415): colle sue ossa essi foggiano pallottoline rotonde a guisa di perle, che adoprano per farne rosari.
UOMO E DONNA SOMALI. Da una fotografia di M.G. Revoil [vedi figura 321.png]
La stirpe dei Somali parenti degli Afar per lineamenti, lingua ed origine, è rappresentata nel bacino dell’Auash tra la baia di Tagiurah ed il regno di Harrar. La possente tribù degli Issa, che scorazza per questa regione, valica pure una volta l’anno il corso dell’Auash per entrare nelle pianure dei Danakil. La cagione di questa emigrazione temporanea deriva dall’ineguaglianza del clima; le pioggie non cadono nella medesima stagione sulle rive del Mar Rosso e del canale d’Aden. Immediatamente dopo le pioggie, quando i pascoli si coprono di erbe saporose, gl’Issa vengono a chiedere ospitalità ai Danakil, e questi a vicenda vanno nel paese dei Somali quando i loro propri pascoli sono disseccati e le piogge irrigano le terre meridionali. Questa dipendenza reciproca mantiene la concordia tra le due grandi nazioni guerriere(416). Nominalmente gl’Issa erano tributari del governo egiziano, ma in verità avveniva il contrario: bisognava dare un sussidio al capo della tribù perchè proteggesse le carovane tra le montagne di Harrar e Zeila. I cammellieri Issa s’occupano quasi esclusivamente del trasporto delle merci fino alle montagne, dove rimettono i loro carichi ad altri cammellieri.
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