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      Ma spesso il ratto è soltanto simulato, e sono gli stessi parenti che conducono innanzi alla capanna la vacca destinata al sacrificio. Altre volte, la fanciulla prende l’iniziativa; essa fugge dalla casa paterna, portando una manata di erbe fresche, delle quali inghirlanda la testa dell’amante, poi si inginocchia e batte la terra a destra e a sinistra come per prendere possesso della capanna dello sposo che ha scelto. Avviene persino che le fanciulle brutte od inferme, alle quali nessun giovanotto sarebbe tentato di gettare una collana, forma ordinaria della domanda di matrimonio, dànno la scalata di nottetempo e coll’aiuto dei loro parenti al recinto del marito che desiderano, e restano alla sua porta sino al mattino. Se questi non riesce a scacciarla con insulti, essa ha conquistata l’agognata casa, e di buon grado o no, il fidanzato procede al sacrificio della vacca: «così vogliono le leggi degli avi»(438). Quando un Galla cade ammalato e non rimane più speranza di salvarlo, gli si riempie la bocca di latte rappreso, trattenuto da una tela; così lo si soffoca per evitarne l’agonia. In talune tribù, i figli ed i nipoti uccidono parimenti i vecchi parenti, anche se non sono ammalati. Le cerimonie del seppellimento sono regolate dall’uso. Sulla tomba innalzano un trofeo di rami dove gli iniziati sanno leggere quali furono le ricchezze, la posizione, la storia intera del defunto; capelli di donna appesi sopra la fossa esprimono il dolore, e mettono in fuga i cattivi geni. I figli e la moglie passano come eredità al fratello maggiore; ma, se il morto non ha lasciato figliuoli, suo fratello e i suoi parenti devono procurarsi per adozione o per compera un erede, il quale prenda il nome del defunto e mantenga per lui la perpetuità della famiglia.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume X parte I - L'Africa settentrionale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1887 pagine 1017

   





Galla