Per tre quarti la popolazione si compone di Isa e la città rimbomba ogni sera dei loro canti di guerra e di marcia(455). Una piccola guarnigione inglese, venuta da Aden, occupa ora la città; vi è da sperare che, come ad Aden, essa sopprimerà il traffico degli schiavi, del quale Zeila era ancora nel 1885 uno dei centri principali: fino a diecimila schiavi si trovavano raccolti nel campo di Zeila(456).
N. 60. — CORSO INFERIORE DELL’AUASCH. [vedi 060.png]
La strada dello Scioa verso il golfo di Tagiura, non ha a mezza via, come quella di Zeila, un luogo di tappa paragonabile alla città di Harar; tuttavia il borgo principale del distretto di Aussa, posto presso la spiaggia meridionale del lago d’acqua dolce nel quale si perde l’Auasch, può essere considerato come una vera città; è una agglomerazione di più d’un migliaio di capanne, dove sono riuniti i mercanti ed i cammellieri della tribù dankali dei Modaito: fu la capitale del regno musulmano d’Adel. Da Aussa alla riva del golfo di Tagiura si succedono diversi altri gruppi di capanne appartenenti egualmente a tribù di Afar; poi casolari e villaggi, abbastanza lontani gli uni dagli altri, orlano la riva settentrionale del golfo. L’un d’essi è Sagalo, che era testè un porto di imbarco per gli schiavi galla trasportati in Arabia, e del quale un viaggiatore francese, Paolo Soleillet, ha fatto l’acquisto nel 1882; più lungi, verso l’est, il villaggio di Ambabo si trova su di una spiaggia dalla quale pure furono frequentemente imbarcati degli schiavi, malgrado gli incrociatori inglesi o francesi che sorvegliavano le coste dell’Oceano Indiano.
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