Al di là di Ambabo si innalza il borgo di Tagiura, dal quale fu denominata la gran baia che si avanza ad una sessantina di chilometri nell’interno del continente; al pari che Sagalo, quel villaggio fu concesso alla Francia dal capo della cabilia degli Ad-Ali, ma la presa di possesso dei due gruppi di capanne non ha avuto luogo che nel 1884. D’altronde la spiaggia di Tagiura è appena arcuata; il suo porto è mal riparato e senza profondità sufficiente, anche per navi di media portata. Il solo punto della costa dove i Francesi abbiano fondato uno stabilimento serio, dopo essersene dimenticati durante più di vent’anni dall’atto di concessione, firmato nel 1862, è la penisola orientale del paese dei Danakil tra il golfo di Tagiura e l’entrata del mar Rosso. Il villaggio di Obok, nelle vicinanze della punta, ha dato il suo nome a tutto il territorio annesso; dal 1881 un primo banco vi veniva aperto dal negoziante Arnoux, che fu più tardi assassinato per vendetta.
N. 61. — BAIA DI TAGIURA E LAGO ASSAL. [vedi 061.png]
Obok presenta grandi vantaggi come scalo dei battelli a vapore. Situato presso lo stretto di Bab-el-Mandeb, lo domina più da vicino che la città di Aden, ed i trasporti potrebbero farvi provvista di carbone senza interrompere il loro cammino. Il porto non si può paragonare a quello di Aden; pure offre una buona rada e leggeri lavori basterebbero per ripararlo completamente; esso è separato dall’alto mare da banchi di corallo, tra i quali si aprono passaggi praticabili dalle grandi navi: i venti del nord e del nord-est, i più temuti dai marinai, sono allontanati dal porto dal «promontorio del Pozzo», Ras-el-Bir, che si avanza nel mare al nord di Obok.
| |
Ambabo Tagiura Sagalo Francia Ad-Ali Tagiura Francesi Danakil Tagiura Rosso Obok Arnoux Bab-el-Mandeb Aden Aden Pozzo Ras-el-Bir Obok
|