Pagina (510/1017)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Il costume degli abitanti di Caffa è anch’esso regolato rigorosamente. L’uso delle pelli, conciate o no, è vietato: le vesti sono tessute di cotone o stoffa grossolana fatte colle fibre dell’ensete. Quantunque la capitale del Caffa, Bonga, sia «la più grande città che esista in Etiopia(478)» ed un mercato molto attivo, vi si conosceva appena il valore del denaro, ed alla metà del secolo(479) le sole monete correnti erano le conterie ed i «sali» importati da Socota; al sud-ovest, nel passo degli Scieca o Sieca, gl’indigeni raccolgono polvere d’oro nelle sabbie dei ruscelli. I sovrani del Caffa impongono un cerimoniale di etichetta quasi altrettanto rigoroso quanto quello dei re del Giangerò. Secondo il viaggiatore Soleillet, che è penetrato recentemente in quel paese, i ministri ed i grandi del regno non possono avvicinare il loro signore che vestiti di cenci come schiavi, eppure una tenda li separa ancora dall’augusta presenza. Per evitare di essere riconosciuto, lo stesso re non esce che mal vestito, inforcando una rozza; ma si vedono da lontano gli staffieri che lo attorniano e tutti si nascondono per evitare il funesto incontro. In quel paese di etichetta, la formola del saluto è: «Io mi nascondo sotterra». Quando dimoravano ancora nel paese preti cristiani, i fedeli erano tenuti a non lasciarli toccare il suolo coi piedi fra il presbiterio e la chiesa; uomini vigorosi li portavano sulle loro spalle. Si racconta che quei preti, non potendosi recare a Gondar, presso l’abuna per ricevervi la consacrazione, si facevano portare dai mercanti delle carovane una scatola preziosa che il padre aveva riempito del suo sacro fiato.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume X parte I - L'Africa settentrionale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1887 pagine 1017

   





Caffa Caffa Bonga Etiopia Socota Scieca Sieca Caffa Giangerò Soleillet Gondar