Delimitato a questo modo, l’assieme delle pianure fra il Nilo e l’Etiopia costituisce la regione della Nubia, generalmente designata sotto il nome di Sudan orientale, quantunque l’appellativo di Beled-es-Sudan, o «terra dei Negri», dovrebbe essere riservato a spazi popolati da Negri. La superficie totale della regione può calcolarsi approssimativamente a 560,000 chilometri quadrati; in tutto il territorio, la popolazione, assai fitta nei bacini del Tumat e dal Giabus, raggiunge, forse, i tre milioni di abitanti.
N. 61. — ITINERARI DEI PRINCIPALI VIAGGIATORI NELLA PROVINCIA DI TACA E PAESI LIMITROFI.[vedi 061.png]
Il Sudan orientale forma un dominio a parte, al quale il livello naturale del suolo dà una certa unità geografica. Esso si compone di bacini distinti che convergono debolmente verso il nord-ovest per il Nilo Azzurro e l’Atbara, e al nord divergono per il Mareb ed il Barka. Gruppi di montagne isolati nella pianura, catene di alture, spazi deserti dividono il Sudan orientale in provincie naturali, delle quali le tribù guerreggianti fra loro hanno fatto tanti piccoli Stati, le cui frontiere cambiano, secondo le vicissitudini dei combattimenti e la reciproca pressione dei popoli nomadi. Meno la popolazione è fitta e più essa deve frazionarsi in gruppi indipendenti gli uni dagli altri, e avendo solo mutui rapporti per l’intromissione di qualche raro mercante. Tuttavia parecchi Stati indigeni, diventati potenti con l’agricoltura e il commercio, riescirono a costituirsi in quella regione, estendendo più lungi il loro dominio sulle popolazioni limitrofe.
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