I recenti avvenimenti hanno provato quale sia l’importanza militare di quella posizione fra i due Nili. Dal punto di vista commerciale, Chartum sarà situata in modo meno vantaggioso finchè le mancherà un ponte sul Bahr-el-Azraq per ricevere direttamente le carovane che vengono dall’Etiopia, da Kassala e dalle rive del mar Rosso. Tuttavia Chartum è diventata una delle grandi città del continente, e nella popolazione affaccendata, che si pigiava
N. 71. — CHARTUM. [vedi 071.png]
pur dianzi nelle sue vie tortuose, l’Europeo si mescolava ai Turchi, agli Arabi, ai Danagla, o abitanti di Dongola, agli Arabi, ai negri di ogni tinta e di ogni razza: l’italiana disputava all’araba il privilegio di essere la lingua comune. Il commercio esterno si trovava quasi intieramente nelle mani dei Francesi e dei Greci; gli è per Chartum che avevano luogo tutti gli scambi dell’Europa e dell’Egitto colle regioni dell’Alto Nilo; è di là che si facevano tutte le spedizioni, tutti i movimenti di truppe; colà si preparavano le missioni religiose, commerciali e scientifiche. Città di soldati, di mercanti e di schiavi, Chartum non ha alcun monumento degno di menzione, e da ogni parte è circondata da spazi, se non deserti, almeno non coltivati, o senza vegetazione arborescente. All’epoca della dominazione begia, le rive dei due Nili erano ombreggiate, dicono, da una non interrotta foresta di palme inghirlandate da vigneti. Chartum non è una città salubre durante una parte dell’anno, quando soffiano i venti umidi, gonfiando le acque dei fiumi, e spesso il tifo ha più che decimata la popolazione; ma nell’inverno il vento del nord purifica l’atmosfera e la salute pubblica è altrettanto buona a Chartum quanto in qualunque altra città dell’Africa.
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