Dopo essere stata la piazza d’armi degli Egiziani contro l’Etiopia, Kassala, sgomberata dalla guarnigione musulmana, pare destinata a servire di avamposto agli Abissini contro le popolazioni maomettane della pianura; sostituendosi all’Egitto come potenza sovrana del Sudan, la Gran Bretagna ha fatto al «re dei re» questo regalo per felicitarlo dell’avvenimento al trono e in segno di buona vicinanza. Posta a 570 metri d’altitudine ed alla base occidentale di un gruppo di roccie granitiche a «sette teste», che si innalza a più di 300 metri al disopra della pianura e delle sue foreste di palme dum, Kassala offre un aspetto che colpisce, uno dei più belli dell’Africa. Essa sarebbe succeduta ad una città ancora più importante, Faki-Endoa, che si distendeva lunghesso il torrente a più di una lega di distanza. Dominata da una fortezza, della quale si scorgono
N. 73. — KASSALA. [vedi 073.png]
ancora parecchi ruderi sopra una delle «teste» delle roccie vicine, questa città era la capitale della nazione degli Hallenga, potente allora, ma ridotta ai nostri giorni a miserabili gruppi di pastori e di coltivatori. La montagna è forata da grotte, nelle quali si estende un lago sotterraneo e i cui labirinti furono già un tempo abitati dall’uomo; dicesi che alcuni trogloditi vivano ancora nelle roccie. Per la sua posizione sul corso inferiore del Gach o Mareb, Kassala domina la distribuzione delle acque nei paesi rivieraschi; un pascià volle persino diventare il padrone assoluto della vita delle tribù, fermando il corso del torrente in faccia a Kassala per rigettarlo all’ovest verso l’Atbara e costringere a cotesto modo gli Hadendoa a venire supplichevoli a comperare un filo d’acqua per i loro campi.
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