Così l’Uadi-Amur aiuta il l’Uadi-el-Kô a riempire un rahad o lago, abbastanza esteso, al quale si abbevera il bestiame dei Baggara Rizegat. Più all’ovest altri uadi hanno acqua a sufficienza durante il kharif, perchè il loro flutto, ritardato dalla mancanza di pendenza, si spieghi in vasti laghi temporanei, dove le dune, le pietre argillose appaiono come isole. Lo stesso avviene della steppa, il Taimo, ad esempio, nella quale si trova acqua nel più forte della siccità; tuttavia Wilson e Felkin raccontano che a Scecca, durante i mesi asciutti, gli abitanti, si servono del sugo delle pasteche invece d’acqua per i bisogni di casa, e che il bestiame non ha altro liquido a bere. L’alto Bahr-el-Arab, che riceve l’eccedente di tutti gli uadi del Fôr meridionale, scorre visibilmente lungo tutto l’anno, e nel Bahr-el-Fertit, affluente settentrionale del Bahr-el-Arab, si trova sempre dell’acqua a qualche centimetro di profondità; i pesci si rifugiano negli stagni profondi scavati dalle onde al piede delle scogliere; durante il kharif il fiume sarebbe navigabile. La regione di spesso inondata del sud è la meno salubre, mentre la regione del nord, più asciutta e nel tempo stesso più alta, è generalmente sana.
La flora del Dârfôr è la stessa del Cordofan, almeno nella parte che non è bagnata dagli affluenti del Bahr-el-Arab; le piante e gli animali selvatici, come le specie coltivate e le bestie domestiche, differiscono quasi punto nelle due regioni: alle stesse zone climatiche corrispondono le stesse forme viventi e gli stessi prodotti; soltanto la parte occidentale del Dârfôr, dove più abbondano le acque e lo strato di terra vegetale è più fitto, è molto più ricca in varietà(604). In un paese come nell’altro, i boschi ed i boschetti non si ritrovano che sulle rive degli uadi, e gli spazi intermedi offrono il carattere della steppa ed anche del deserto.
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