Il Fôr si divide naturalmente in una provincia centrale, quella della regione montuosa, di dove discendono le acque, e dove i padroni del paese hanno quasi sempre avuta la loro residenza, e le provincie all’intorno comprendenti le regioni delle steppe. Il dar centrale, dove si trova il distretto delle alte montagne, è conosciuto sotto il nome di Torre; gli altri sono designati secondo la loro posizione geografica: Dâr-Toconavi o «del Nord», Dali o «dell’Est», Uma o «del Sud», Dima o «del Sud-Ovest», El Gharb o «dell’Occidente»; inoltre tutti i distretti ben limitati come regioni naturali portano il nome di dar o «paese», indipendentemente dalle divisioni politiche ed amministrative.
Il Fascer attuale, vale a dire la «Residenza», è situato, a 737 metri di altitudine, sul versante orientale del Fôr, fra due colline sabbiose, e in riva allo stagno di Tendelti, alimentato da un uadi sceso dalle montagne settentrionali del Marra; una barriera che trattiene la corrente, assicura una provvista d’acqua sufficiente agli abitanti durante più della metà dell’anno; però prima della stagione delle pioggie, bisogna scavare il suolo dello stagno sino a dieci metri di profondità per trovare acqua potabile. El-Fascer è a un dipresso a mezza strada tra la capitale del Cordofan e quella del Wadai, per la strada abituale delle carovane. Gruppi di capanne di terra battuta coi tetti di stoppie, non è la più grande città del paese; essa non aveva nel 1875, secondo Ensor, che 2650 abitanti: la principale città, che era pure la «residenza» alla fine dello scorso secolo, è Kobè, situata egualmente sulla strada delle carovane, ad una cinquantina di chilometri verso il nord-ovest.
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