Tutto lo spazio dominato da quei gruppi, limitato all’ovest, fra Kartum ed Ambukol, dalla depressione dell’Uadi Mokattam, o Vallon Scritto(635), nel quale passa forse un antico braccio del Nilo, è un paese montuoso, seminato di depressioni, dove qualche boschetto di mimose verdeggia durante la stagione delle pioggie; a tutta la regione, molto meno nuda che l’atmur della Nubia orientale, si dà il nome di steppa o deserto di Baiuda. Il Gekdul, il Magaga, la cui più alta cima, l’Ussub-Ommanè, è una cupola di porfido rosso, sono massi eruttivi, attorno ai quali altri massi di grès probabilmente liquefatto per l’uscita delle lave, si sono sparpagliati sulla sabbia in distese di scorie silicee. Secondo Russegger, si dovrebbe alle eruzioni di quegli antichi vulcani se il Nilo, che scorreva una volta all’ovest, fu costretto a ripiegarsi all’oriente, per descrivere il suo gran circuito di più di 800 chilometri. Nella parte occidentale della steppa, i grès ferruginosi delle montagne, trascinati dalle pioggie, hanno ricoperto il suolo di spessi strati; qua e là la sabbia si è distribuita nei bassifondi, e gli uadi hanno deposto delle argille; la superficie della pianura è così rigata di lunghe fascie di colore diverso, del più strano aspetto(636).
N. 83. — STEPPA DI BAYUDA. [vedi 083.png]
Il Gebel-Simrie, formato di grès rosa, ed altri gruppi all’ovest della depressione del Vallon Scritto sono meno alti del Magaga, e come questo hanno poca lunghezza; la valle dell’Uadi-Melek, il cui letto, durante le grandi pioggie, dà passaggio alle acque del Darfur, limita queste montagne all’ovest.
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