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      Il galoppo è il loro passo ordinario; essi corrono su tutti i terreni, anche nel limo del Nilo e sui pendii pietrosi delle montagne; ma non resistono molto ai cambiamenti di clima; muoiono fuori della Nubia, e nello stesso paese hanno molto diminuito di numero, in seguito alle requisizioni degli ufficiali egiziani(646). I cammelli dei Bisciarini e degli Ababdeh non sono meno rinomati come corridori dei cavalli di Dongola.
      Spesso conquistata e composta soltanto dalla zona litoranea del Nilo, la Nubia è popolata di abitanti di origine molto mista, Hamiti, Arabi, Nigrizi e Turchi; tuttavia si può dire che il fondo della popolazione nubiana si compone di Barabra; essi stessi si chiamano il «popolo del suolo»(647). Sotto questo nome di Barabra, vari autori(648) hanno visto il sinonimo della parola Berberi, applicato ai Tuareg, ai Cabili del Sahara e della Mauritania, parenti per il linguaggio degli abitanti di Siuah, oasi vicina all’Egitto; però la differenza di colore, di tipo e di genio è tale fra le popolazioni, che non si potrebbe credere alla parentela delle razze se non risalendo lontano nelle età anteriori alla storia africana. Secondo l’opinione generale, probabilmente poco fondata, la parola Berberi, Barabra, diventata Berberini, o Barbarini, nella lingua dei Franchi domiciliati al Cairo, sarebbe semplicemente il nome greco e latino di «barbari» applicato ai popoli negri che dimoravano al disopra delle cateratte, fuori dell’Egitto civilizzato(649). Le principali tribù nigrizie menzionate da più di quaranta secoli sopra i propilei dei templi come abitanti là dove vivono oggigiorno i Barabra, sono indicate sotto il nome di Uaua, parola che è sempre segno di un certo disprezzo; è l’appellativo che si sarebbe potuto dare a un popolo di «abbaiatori», poca differenza dal termine di «borbottoni» che fu per gli Elleni il senso primitivo della parola «barbari». Ma dopo che il nome di Beraberata fu trovato sull’elenco tebano dei popoli, non si oserebbe quasi dubitare che debba derivarsene quello di «Barabra»(650). Sia comunque, i negri Uaua, come i Beraberata, sono diventati i Barabra di oggidì, ma non senza numerosi miscugli con popolazioni differenti.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume X parte I - L'Africa settentrionale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1887 pagine 1017

   





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