Maraui, al piede di roccie bianche, occupa una situazione geografica molto importante, là dove ricomincia la navigazione a valle della quarta cateratta ed al punto di congiunzione delle due strade di Berber e di Scendi, attraverso la steppa di Baiuda; una delle valli più fertili e meno aride della regione, l’Uadi Abù-Dum, si unisce alla valle del Nilo, precisamente in faccia di Maraui. Alti ammassi di ruderi circondano i monumenti distrutti, e, a piccola distanza, a monte, vedonsi ancora resti di grandi edifici alla base del superbo monte Barkal, enorme massa quadrangolare di grès, posta in mezzo alla pianura, come un piedestallo che aspetti una statua: il nome geroglifico di Barkal era «Montagna Santa», ed il tempio principale vi si innalzava alla gloria di Ammon-Ra. Ne rimane qualche avanzo, bastevole perchè non si possa dubitare dell’origine egiziana del monumento attribuito a Ramsete il Grande; però il nome di Amenemha III si legge egualmente su capri e su leoni di granito, di grandezza naturale; nel 1863 Mariette ha scoperto fra i
N. 84. — DONGOLA E LA TERZA CATERATTA [vedi 084.png]
monumenti di Barkal cinque colonne del maggior interesse, comprovanti che nella dinastia egiziana conviene fare un posto importante all’Etiopia; durante un periodo di cinquantun anno, tre re etiopi, residenti in Nubia, hanno dominato nella più gran parte dell’Egitto(665). Uno di essi, Taraka, spinse i suoi eserciti sino nell’Asia. I musei d’Europa posseggono parecchi monumenti del monte Barkal.
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