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      Questa regione oggidì percorsa soltanto da alcuni nomadi, era un giorno utilizzata da eserciti di minatori e di cavatori di pietre. Il Gebel-Zabarah, lo Smaragdus degli antichi, che s’erge sulla costa del mar Rosso, sotto la latitudine di Edfu, racchiude nelle sue roccie granate ed altri cristalli preziosi, e Cailliaud vi scoprì, nel 1816, strati di smeraldi, del resto rari e di cattiva qualità, che i sovrani d’Egitto avevano fatto scavare a diverse epoche sino all’anno 1358; al nord ed al sud del gruppo si scorgono gli avanzi dei villaggi costruiti dai minatori. Più al nord, nell’avvallamento che riunisce il meandro nilotico di Keneh al porto di Cosseir, si scoprirono, presso il pozzo di Hamamat, le rovine di una città di duemila abitazioni in pietra e vaste cave di «verde antico», di «breccia d’Egitto» e d’altre varietà di diorite adoperate sovratutto per tagliarne vasi, sarcofaghi, statue(689). Anche più al nord si succedono i due gruppi dell’antico «Monte Claudio», il Gebel-Fatireh ed il Gebel-Dokhan, il primo granitico, il secondo porfirico, i cui monoliti trasportati in riva al mar Rosso, erano poi trasportati per mezzo del canale di Suez o «fiume di Traiano», al Nilo, poi ad Alessandria, e di là in tutte le città mediterranee del mondo romano(690). Il Gebel-Dokhan o «Monte del Fumo», il «monte Porfirite» degli antichi, offriva il gruppo di cave meglio lavorato di tutto l’Egitto durante l’epoca romana; gli Egiziani stessi non avevano mai attaccata quella dura roccia. Dopo il regno dell’imperatore Claudio, Roma e Bisanzio importarono il mirabile porfido rosso che serviva alla costruzione dei loro templi e dei loro palazzi: vi si trovano ancora colonne di diciotto metri di lunghezza e d’una circonferenza di sette metri e mezzo, più grandi del più grosso blocco della «colonna di Pompeo». L’invasione dell’Egitto mise fine ai lavori delle famose cave, segnalate da enormi ingombri di rottami e di ruderi di città: il gruppo di porfido del Gebel-Dokhan s’innalza in mezzo a roccie granitiche, come i porfidi analoghi del Gebel-Khaterin fra i graniti della penisola del Sinai: dalle due parti del mar Rosso, le montagne rivelano la stessa origine(691).


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume X parte I - L'Africa settentrionale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1887 pagine 1017

   





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