Alcune sorgenti di acqua dolce, termali in massima parte, scorrono accanto ai zampilli salsi(700), ed altre acque contengono zolfo; quanto alla fontana detta del «Sole», la cui acqua sarebbe stata alternativamente «calda» al mezzogiorno e «fredda» durante la notte, credesi riconoscerla a qualche distanza dal tempio di Um-bei-dah, ma la sua temperatura è pressochè uniforme, da 28 a 39 gradi centigradi; si capisce però che, in mancanza di misure precise, gli antichi abbiano potuto sbagliarsi sulla temperatura reale della sorgente, trovarla fresca sotto il sole ardente e calda durante le umide notti(701). Ai boschi di datteri si frammischiano l’ulivo, l’albicocco, il melagrano, la vigna, il pruno; campi di cipolle occupano gli interstizi. Annessa all’Egitto nel 1820, l’oasi di Siuah è piuttosto una dipendenza naturale della Cirenaica, poichè si annoda al versante dei Sirti coll’oasi di Faredgia e con altri isolotti di vegetazione, circondati da roccie e da sabbie. Al nord, sulla strada di Alessandria, un’altra depressione di roccie racchiude l’oasi di Gara, abitata da una quarantina di individui; secondo una tradizione locale, questo numero di quaranta non può essere oltrepassato, e la morte lo ristabilisce infallibilmente quando v’è un sovrappiù di nascite o nuovi immigranti sono venuti in troppo gran numero(702).
Alla vista della catena di oasi, che si allontana dal Nilo e che serpeggia nel deserto per guadagnare il mare attraverso un seguito di valli e di strette, era naturale considerare quelle terre basse e fertili come il resto di un antico corso fluviale, come un braccio del Nilo parzialmente deviato dalle sabbie.
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