Alcune oasi, quella di Dakhel fra le altre, hanno la bellezza che loro procura una splendida cinta di dirupi i quali ergono le loro cime a due o trecento metri di altezza sopra i villaggi ed i palmizi; ma, se il viaggiatore li ammira, è soltanto sotto l’impressione del contrasto fra la loro verzura e la cupa distesa delle nude roccie e delle sabbie. E chi non sarebbe fuori di sè per la meraviglia, dopo di avere attraversato il deserto senz’acqua, in cerca della riva, trovando finalmente vere sorgenti che sgorgano sotto l’ombra degli alberi! Gli è più tardi che la stretta oasi appare triste e desolata, paragonandola alle libere campagne che si allungano senza visibili confini dall’uno all’altro orizzonte.
Le sabbie del deserto si svolgono a dune come quelle delle spiaggie oceaniche e mediterranee. Fra il corso del Nilo e la catena delle oasi, allineansi alcune file di queste dune, quasi tutte orientate dal sud-est al nord-ovest, parallelamente alla direzione del fiume tra Assuan e Minieh. Queste dune non si elevano ad un’altezza paragonabile a quella delle lande francesi, senza dubbio perchè il laboratorio dove si tritano le sabbie è più lontano, e perchè i venti hanno meno forza. Per solito, sono meschine fratte, sopratutto di tamarischi, che servono di appoggio ai monticelli di sabbia. Una piccola duna si forma dietro questi ostacoli, e curva in avanti le corna della sua mezzaluna; ben presto la pianta è avviluppata; e in poco tempo sarebbe interamente sepolta, se non crescesse a poco a poco per distrecciare i suoi rami.
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Dakhel Nilo Assuan Minieh
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