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      Così si formano i greppi di una altezza media di non più che tre a cinque metri, tra i quali si scorge spuntare il fogliame di un tamarisco o di qualche altro arboscello; le leggere prominenze, che per la forma ed il colore rassomigliano a roccie corrose, ma hanno tutte una fratta alla sommità o sui pendii, dànno un aspetto particolare al deserto di Libia. Le sabbie non oltrepassano le rupi, le quali sovrastano al livello medio dell’altipiano; esse si formano pure innanzi alle piramidi, in riva ai dirupi calcari che dominano la valle del Nilo; di là questa ipotesi, del resto priva di ogni fondamento di buon senso, che le gigantesche tombe dei Faraoni sarebbero state fatte innalzare per impedire che l’Egitto fosse invaso dalle sabbie del deserto. Quando il vento soffia dall’ovest, migliaia di piccole cateratte di sabbia rossa o dorata si sparpagliano dalle cime rocciose dell’altipiano, e formano lunghi pendii qua e là invadenti le coltivazioni; è così che il corso del Bhar-Jusef fu man mano respinto verso l’est delle file di dune che si allineano lungo la riva sinistra; ma questo progredire delle sabbie è di poca importanza, e forse è compensato colla corrosione dovuta all’azione della corrente sulle spiaggie della riva destra del Nilo; d’altronde le sabbie possono essere coltivate come gli altri terreni, dovunque esse ricevono le acque di irrigazioni, che portano le feraci alluvioni del fiume.
     
      DESERTO DI LIBIA, MIRAGGIO ALL’ORIZZONTE. Disegno di Riou, da una fotografia del signor D. Héron.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume X parte I - L'Africa settentrionale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1887 pagine 1017

   





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