Il charadrius aegyptiacus, che gli antichi reputavano il fedele compagno del coccodrillo, saltella sempre sulle rive del fiume egiziano, quantunque il grande sauriano si sia ritirato nella Nubia; ma l’ibi è fuggito esso pure verso le solitudini meridionali. I colombi svolazzano a stormi sovra i campi. A miriadi gli uccelli acquatici, flamandi, pellicani, gru, aironi ed anitre, ricoprono l’acqua degli stagni e dei laghi nella regione del delta, e, allorquando il cacciatore si presenta, si innalzano vere nuvole di quei volatili. È noto il modo col quale il fellah fa prigionieri gli uccelli colla mano; colla testa nascosta in una zucca forata, la quale pare che vada alla ventura, egli nuota piano piano verso l’uccello sentinella; di repente lo afferra per la zampa e lo tuffa nell’acqua, prima che l’animale abbia avuto il tempo di dare l’allarme, poi attacca il grosso dello stormo, più facile a sorprendere(737).
Come gli uccelli acquatici nei canneti di giunchi, i pesci pullulano nell’acqua del Menzaleh e degli altri laghi del basso delta. Ogni anno l’apertura della pesca è celebrata da una festa che coincide coll’entrata dei muggini di mare nel canale di Gemileh. I pescatori sbarrano con una lunga fila di reti tutti i canali che conducono all’interno del lago, poi, nell’istante preveduto, aspettano nelle loro barche, armati di graffi, mentre sulle spiaggie vicine le donne preparano il banchetto. Ben presto si vede scintillare il mare; il banco di pesci, perseguitato dai pescicani e da altri animali voraci, s’approssima all’entrata e fa brillare le acque come d’una moltitudine di sprazzi; un rumore sordo, formato da innumerevoli confricazioni e dall’agitarsi dell’onda, si ingrossa e si unisce alle grida dei pescatori, agli strilli dei fanciulli e delle donne.
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Nubia Menzaleh Gemileh
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