Tutta la massa vivente si ingolfa nella stretta porta del boghaz e trovasi prigioniera nelle reti. Allora è un eccidio generale, e nello spazio di qualche ora tutte le barche sono piene. Ormai i pesci potranno entrare senza ostacolo nel lago, durante tutta la stagione, e la pesca si farà liberamente in tutta l’estensione del bacino. Il pesce più comune nelle acque del Nilo, indicato dagli Arabi sotto il nome di sciabal, è armato sulla schiena di tre spine acute e dentate che infliggono punture molto dolorose a quelli che lo toccano. Lo sciabal è uno di quei rari pesci che mandano un piccolo grido quando sono tratti fuori dall’acqua; si direbbe di sentire lo stridere della cicala; ma il rumore è un po’ meno forte. Un gran numero di pesci del Nilo e del mar Rosso furono raffigurati sugli antichi monumenti, e con tanta verità, che Russegger ha potuto identificarne tutte le specie(738). È noto che l’apertura del canale di Suez ebbe per conseguenza il miscuglio parziale delle faune del Mediterraneo e del mar Rosso, una volta così distinte. Pesci, molluschi, altre forme marine sono passate dall’uno all’altro bacino; carovane di specie diversa si sono fermate per via nei laghi Amari. Varie cause ritardano la emigrazione da un mare all’altro; la natura esclusivamente sabbiosa dei fondi e delle rive, le correnti di entrata e di uscita, la troppo grande salsedine dell’acqua, il passaggio incessante delle navi. Le specie carnivore di pesci non penetrano ad una gran distanza nel canale, in causa della rarità delle specie che loro servono di nutrimento; le forme dei coralli, che sono rappresentate in sì gran numero nel mar Rosso, non hanno ancora attecchito nel Mediterraneo(739).
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