Inoltre essi sono divisi in una cinquantina di tribù, parecchie delle quali vivono in costante ostilità: non vi ha esempio che tutti i Beduini del deserto abbiano fatto lega per difendere la libertà comune. Una delle più potenti tribù dei monti «arabici» è quella dei Maazeh o «Caprai», che Maspero crede gli antichi Libi Maziu arabizzati in un’epoca recente. Sono i nemici ereditari degli Ababdeh, popolazioni di razza begia, che vivono al sud di Kosseir, nelle valli della catena delle Cateratte e nella Nubia settentrionale. All’ovest del delta, nel deserto libico, la tribù preponderante è quella degli Aulad-Ali. Gli Hawarah dell’alto Egitto, che forniscono all’esercito del vice-re quasi tutta la cavalleria irregolare, sono di origine tuarega(754). Secondo le statistiche del 1882, il numero dei Beduini nomadi od a metà sedentari, che testè si calcolava a 70,000 od a 100,000 individui soltanto, sarebbe di circa 246,000, con predominio notevole del sesso maschile; gli uomini avrebbero una maggioranza superiore all’11 per cento, proporzione che non offre alcun altro gruppo di abitanti dei quali si sia fatta una regolare statistica, quando se ne eccettuino certi distretti del Giappone, e che non si riscontra in alcun’altra popolazione dell’Egitto(755). Giova presumere che gli Arabi abbiano più di una volta date erronee informazioni agli agenti del censimento.
I Turchi, i quali ufficialmente sono i padroni del paese, dopo la conquista che ne fece il sultano Selim nel 1517, sono ancora considerati come stranieri, e del resto essi si sono sempre tenuti estranei alla popolazione, come soldati o funzionari.
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