Essi sono poco numerosi, dai 12,000 ai 20,000, secondo i vari calcoli, ma non è esatto l’asserire che i nati di questi stranieri siano condannati dal clima ad una fine prematura. Senza dubbio la mortalità è gravissima nei bambini delle famiglie non perfettamente acclimate; ma la progenitura segue senza eccezione la nazionalità della madre; essa diventa egiziana pei lineamenti come per la lingua; il nome dello straniero si perde. Statistiche precise hanno stabilito che gli antichi mammalucchi avevano pochissimi bambini(756); ma la prova che tutti i mammalucchi, Giorgiani, Circassi, Arnauti, non morivano senza posterità, è che lo spietato distruttore di quelle soldatesche, Mohammed-Alì, lui stesso Arnauto di un’isola di Macedonia, ebbe una numerosa famiglia che ancora si considera come regnante sull’Egitto. Così i Levantini, vale a dire i cristiani di Siria, di Grecia, d’Italia, di Spagna, da lunga pezza stabiliti nel paese, hanno senza dubbio prolificato sulle rive del Nilo, come i loro emuli nel traffico, gli Israeliti o Yahud. Da più secoli le loro famiglie non contraggono matrimoni che fra loro, e non hanno in nessuna maniera perduto sulle terre straniere la loro forza di riproduzione. Gli Europei stabiliti al Cairo e nelle altre grandi città, allevano egregiamente i loro figli, perchè conservano le regole dell’igiene(757).
Anche la mortalità fra i neonati europei è minore che fra gli indigeni, i quali non possono, in generale, prestare le necessarie cure ai loro bambini, in causa della loro povertà(758); però le colonie straniere, nelle quali gli uomini sono assai più numerosi delle donne(759), non si accrescono che per la immigrazione e non per una eccedenza di nascite sui decessi.
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