La lebbra, meno comune in Egitto che in Siria, disgraziatamente non è scomparsa. La specie di febbre gastrica, conosciuta in Oriente sotto il nome di denga, è assai comune. L’elefantiasi degli Arabi attacca frequentemente gli indigeni, specialmente nel delta; un’altra malattia della pelle, il «bottone» del Nilo, analogo al «dattero» di Bagdad ed al «bottone» di Aleppo e di Biskra, è endemico in Egitto, e la maggior parte degli abitanti e degli stranieri hanno da soffrire per quest’ulcera, almeno una volta durante la loro vita o il loro soggiorno, spesso sotto una forma assai benigna.
N. 90. — RELIGIONI DELL’EGITTO. [vedi 090.png]
Più di nove decimi degli Egiziani sono maomettani; ma in quel paese dove le religioni si sono succedute come le alluvioni del Nilo, la nazione non ha avuto il tempo di acquistare una fede corrispondente al suo culto ufficiale, e più di un osservatore ha potuto ritrovare nelle leggende e nelle cerimonie dei fellahini le traccie della religione che raccoglieva un giorno le turbe sulla gradinata dei templi di Tebe e di Menfi; certe feste notturne, nelle quali i contadini si pigiano, aspettando la visita della vacca d’oro, fra le rovine del santuario di Denderah, ricordano le processioni solenni fatte in onore della giovenca Hathor(768). Gli Egiziani sono maomettani soltanto alla superficie, e poco numerosi, in confronto alla folla degli indifferenti, sono quelli che osservano scrupolosamente tutte le prescrizioni di Maometto. Le moschee sono poco frequentate; il fellah non fa sempre le sue abluzioni nel canale che passa presso la sua dimora, ed il Beduino non si ferma nel deserto per fregarsi colla sabbia.
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