Per il lavoro diretto, i creditori del Khedive sono ricorsi ad operai salariati, oppure ad agenti, i quali si mettono d’accordo coi sindaci dei villaggi, allo scopo di ottenere dei lavoratori. Il lavoro è retribuito con un pasto regolare, o con regali personali fatti ai capi squadra; dalla prestazione personale gratuita, al salario liberamente discusso fra operai e principali, vanno in scala tutte le forme di rimunerazione. Ma tanti intermediari devono ritirare la loro parte di beneficio nelle coltivazioni del demanio del Khedive, tanti interessati, che hanno a vari titoli collaborato alla «rigenerazione dell’Egitto», reclamano la ricompensa dovuta ai loro buoni servigi, che il reddito definitivo di questi terreni, pure tanto fecondi, si riduce a ben poca cosa: neppur raggiunge 60 lire nostre l’ettaro, e v’è persino da perdere se alle spese annuali si aggiunge il servizio degli interessi per il pagamento di debiti anteriori(774).
N. 91. — POSSESSI DELLA DAIRA NEL DELTA. [vedi 091.png]
Al contrasto di condizione agricola tra le terre dei Grandi e le terre caragiate dei piccoli coltivatori corrisponde in molti punti il contrasto nel modo d’irrigazione. Al punto di vista dell’irrigazione, bisogna distinguere nettamente fra i terreni sefi e i terreni nili. Questi ultimi, come il nome lo indica, sono i campi che ricoprirebbe intieramente l’inondazione fluviale se gli argini non la trattenessero, e dove penetrano per infiltrazione le acque profonde venute sia dalla corrente, sia dai canali naturali o scavati ad una debole profondità disotto della superficie del suolo; le fosse principali hanno la loro presa di acqua quattro metri più basso delle terre coltivate; esse non si riempiono che durante il periodo delle piene e si asciugano nel periodo delle basse acque.
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