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      Si sa che il canale fra i due mari, dopo avere esistito naturalmente, durante un breve periodo dell’età quaternaria, fu ristabilito indirettamente dai Faraoni della diciannovesima dinastia, or fanno più di trentratrè secoli. Una leggenda riferita da Strabone attribuisce lo scavo del canale a Sesostri. Erodoto ci racconta che Neco, figlio di Psammetico, fece cominciare presso Bubasta un canale che lambiva le montagne delle cave, vale a dire il Gebel-Mokattam, e si dirigeva all’est per finire il suo corso nel golfo Arabico; già centomila operai erano morti di fatica per scavare il bacino di derivazione del Nilo, quando un oracolo arrestò i lavori «fatti, diceva, per il profitto di un barbaro». Infatti fu uno straniero, il re Dario, che ristabilì la comunicazione fra il Nilo ed il golfo di Arsinoe, e per conseguenza fra il Mediterraneo ed il mar Rosso, con un canale abbastanza largo perchè due triremi potessero passarvi, dice Erodoto, di fronte. Più ancora, Dario avrebbe avuto, secondo Diodoro Siculo, l’idea di aprire un canale da mare a mare, fra il golfo di Pelusio e le acque del mare Eritreo; sembrerebbe persino che i lavori fossero stati cominciati, poichè si vedono ancora le sponde alte 5 metri d’un fossato, largo da 50 a 60 metri, dirigentisi dal lago di Timsah verso El-Kantara, per il Gisr(780); ma si temette che le acque del mar Rosso, superiori in altezza alle terre dell’Egitto, inondassero tutto il paese e lo scavo del canale fu abbandonato. Sulle rive del canale, presso Suez, si innalzano monumenti, con iscrizioni in quattro lingue, persiano, medo-scitico, assiro ed egiziano: essi raccontano i tentativi fatti da Dario per compire l’opera condotta ai nostri giorni a buon fine(781). Il timore del re di Persia, che era ancora, fino alla metà del diciannovesimo secolo, quello degli ingegneri, si comprende, tanto più che l’altezza media delle acque meridionali oltrepassa realmente quella dello specchio del Mediterraneo davanti Pelusio; a marea bassa, l’eguaglianza è quasi completa fra i due livelli, ma a marea alta il mar Rosso è più alto persino di due metri e mezzo nei casi eccezionali.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume X parte I - L'Africa settentrionale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1887 pagine 1017

   





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