Ed è precisamente l’Inghilterra, un giorno così avversa all’apertura del canale, che ne reclama ora con maggior insistenza l’ingrandimento! Gli avvenimenti spiegano questo cambiamento di contegno. Chi guardi alla bandiera delle navi che utilizzano il canale, s’avvede che è diventata una via pressochè esclusivamente inglese; circa l’ottava parte del commercio della Gran Bretagna, cioè un valore di più di due miliardi, passa dall’istmo di Suez. Oltre a ciò, il governo britannico è diventato uno dei principali azionisti del canale, e, colla presa di possesso dell’Egitto, dispone di questa via, che può chiudere od aprire a sua guisa, come già fece prima della battaglia di Tell-el-Kebir, noncurante delle convenzioni che guarentiscono la neutralità del passaggio fra i due mari. Così la Gran Bretagna, la quale temeva di vedere la via marittima delle Indie cadere in mano ai suoi avversari, è riescita ad assicurarsene il possesso. Ma non potrebbe essere così della ferrovia transcontinentale per l’Asia Minore, la Mesopotamia, la Persia, che si farà presto o tardi e che supererà, come importanza, la via tortuosa delle navi. Questa futura ferrovia non apparterrà all’Inghilterra.
N. 95. — EL GISR E LAGO TIMSAH PRIMA DELLO SCAVO DEL CANALE MODERNO. [vedi 095.png]
Mentre città nuove si fondano in Egitto, città antiche si riducono in polvere; la maggior parte dei gruppi di popolazione più considerevoli si innalzano a distanza dalle rovine che hanno lasciato le capitali antiche. Ma quei ruderi, più interessanti della maggior parte delle città moderne, raccontano la storia del popolo egiziano.
| |
Inghilterra Gran Bretagna Suez Egitto Tell-el-Kebir Gran Bretagna Indie Asia Minore Mesopotamia Persia Inghilterra Egitto
|