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      Nel 1862 gli Inglesi avevano progettata la costruzione di una ferrovia più lunga di quella di Keneh sino all’antico porto di Berenice, che avrebbe a un dipresso seguìto il tracciato della strada romana; grazie a codesta ferrovia le navi a vela avrebbero evitata la navigazione penosa e perigliosa nella parte settentrionale del golfo Arabico(807).
      Il borgo attuale di Kosseir è posto su di una spiaggia a piano inclinato, in faccia alla quale si ancorano le navi esposte al vento del largo; le barche degli Arabi trovano un rifugio vicino alla costa protetta contro le ondate del nord e del nord-est da un banco di coralli. Il forte in rovina che domina la città fu costruito dai Francesi all’epoca della spedizione d’Egitto. Kosseir è molto povera di sorgenti e per conseguenza di vegetazione. La sola acqua veramente dolce è quella del Nilo, ma quasi tutti gli abitanti si contentano di un liquido leggermente solforoso, che si va a cercare a più di un’ora di cammino nel deserto. Le colline e le pianure dei dintorni sono completamente brulle, e lungo la costa non si vedono altro che sabbie, argille e coralli, gradatamente sollevantisi al disopra del livello del mare. Il vecchio Kosseir, a sei chilometri al nord-ovest, non è più accessibile alle imbarcazioni: lo sceb o dedalo di coralli che cresce innanzi alla spiaggia ha talmente ristretto l’ingresso del porto che i marinai non ardiscono più di entrarvi. A Kosseir, o poco più al nord, sulla baia di Abu-Somer(808), trovavasi il luogo dell’antica Mios-Hormos, uno dei porti più frequentati del mar Rosso sotto la dominazione romana.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume X parte I - L'Africa settentrionale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1887 pagine 1017

   





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