Un ammonticchiamento di tombe, abbastanza alto per aver preso l’aspetto di un greppo vulcanico, è noto sotto il nome di Kom-el-Sultan, o «Monte del Re»; gli scavi che vi si fanno, rivelano le tombe più antiche a misura che si scende più innanzi, e si domanda se presto o tardi non si scoprirà l’entrata della cripta che conduceva al sepolcro del Dio(811). All’antico santuario è succeduto un monumento, il quale, per quanto posteriore al tempio di Osiride, è però fra i più antichi dell’Egitto; è il Memmonio che Seti I fece costruire or fanno trentatre secoli per ricordare la sua gloria alle future generazioni, ma che suo figlio Ramsete II fece servire a commemorare la propria. Liste geografiche furono scolpite sul basamento del tempio di Seti I(812). Il museo Britannico possiede una «tavola di Abido», lista mutilata dei re, proveniente dal tempio di Ramsete II; ma una nuova tavola di Abido comprendente la lista completa dei settantasei re, da Menete a Seti, fu ritrovata negli scavi da Mariette.
ABIDO. — BASSORILIEVO NEL TEMPIO DI SETI I. (SCENA D’ADORAZIONE) Eliografia tolta da una fotografia del sig. Héron. [vedi figura 587.png]
A valle di Abido, i monumenti antichi sono per la maggior parte scomparsi; non si vedono che città e borgate, se non moderne, almeno non aventi più i curiosi ruderi dei secoli anteriori. Girgeh o Gerga, capoluogo di provincia, compare sulla riva sinistra del fiume, corrosa dall’urto della corrente; dopo avere battuta la riva destra, il Nilo è rigettato violentemente a sinistra e viene a lambire la spiaggia di Girgeh; la metà della città è sparita colle sue moschee e i minareti.
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