N. 100. — OASI DI KHARGEH E DI DAKEL. [vedi 100.png]
L’oasi di Dakel, Dakhleh, o l’Interna, che si chiama pure l’oasi Occidentale, Uah el-Garbieh, è di molto la più popolata, quantunque essa sia stata appena citata dagli antichi; come Khargeh, essa ha il suo tempio di Giove Ammone posto nelle vicinanze della capitale chiamata El-Kasr o il «Castello»: è probabilmente il santuario che voleva visitare Cambise nella sua sfortunata spedizione(818). La popolazione, composta di fellahini che hanno gli stessi costumi, lo stesso genere di vita di quelli della valle del Nilo, è più fitta ancora; ogni zolla di terreno utilizzabile è intensamente coltivata; i datteri, curati con una pietà filiale, vi dànno frutti abbondanti e deliziosi. «Frammento staccato dell’Egitto», l’oasi di Dakel ne differisce però per la sua vegetazione; essa ha piantagioni di ulivi, di cedri, d’aranci misti alle piantagioni di palme che dànno i migliori frutti delle oasi. Gli abitanti di Dakel possedono alcuni cavalli, ma non hanno potuto allevare cammelli in causa di una mosca velenosa che infesta la contrada durante l’estate e la cui puntura è mortale per l’animale. Gli è a questa mancanza di cammelli che si attribuisce in gran parte l’ignoranza completa degli indigeni relativamente al deserto che si stende all’ovest. La riva delle sabbie è per essi come quella di un oceano sfornito di navi.
La piccola oasi di Farafreh, a 300 chilometri da Siut in linea retta, si trova esattamente sotto la stessa latitudine. Essa è di scarsa importanza, e le sue poche centinaia di abitanti potrebbero al bisogno rifugiarsi nel recinto del kasr che domina il borgo principale.
| |
Dakel Dakhleh Interna Occidentale Uah Khargeh Giove Ammone El-Kasr Cambise Nilo Egitto Dakel Dakel Farafreh Siut
|