La città di Siuah, con una quindicina di porte, ha soltanto 380 metri di circonferenza; essa è sormontata da alte torri rotonde e quadrate, tutte di forme ineguali; sono come altrettante case sovrapposte, che nascondono tutta una rete di gallerie sotterranee; la città cresce in altezza prima di estendersi in superficie. Il tempio di Giove Ammone, dove il Macedonio venne a farsi vaticinare l’impero del mondo, si scorge tuttora presso Agermi, ed alla distanza di un chilometro appaiono fra le palme le rovine di un altro tempio; i geroglifici non furono ancora decifrati. Una delle rupi insulari che si ergono nell’avvallamento di Siuah, il Gebel-el-Mutah, è perforata in tutti i sensi dalle gallerie di una necropoli.
N. 101. — OASI DI SIUAH. [vedi 101.png]
I datteri sono la ricchezza di Siuah. Jordan ha tentato di calcolare la produzione dei datteri dell’oasi colla cubatura dei frutti accumulati per la spedizione sulla piazza di deposito, di circa tre ettari, situata presso il gran caravanserraglio; secondo questo computo sommario, i centomila palmizi di Siuah fornirebbero 3 milioni di chilogrammi di datteri, e quelli di Agermi a un dipresso altrettanto(820); oltre alle piantagioni pubbliche mal conservate che dànno frutti di qualità inferiore, i quali servono al nutrimento del bestiame(821). Il sale di Siuah, di una qualità superiore, era altre volte riservato e lo si esportava persino in Persia, per uso dei re. Assai sedentari, gli abitanti di Siuah aspettano che vengano a comprar da loro i datteri ed il tabacco di contrabbando importato dal litorale della Cirenaica.
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