Molto brutti e probabilmente di un’origine assai mista, essi rassomigliano in nulla ai fellahini, ma sono altrettanto macilenti e febbricitanti quanto quelli di El-Khargeh; il loro linguaggio è di origine berbera(822), tuttavia la maggior parte di essi comprendono l’arabo e lo borbottano alquanto. Sono di una estrema gelosia; gli uomini scapoli o vedovi, devono abitare fuori della città, serraglio comune della tribù; loro si designa una specie di fortilizio che rassomiglia alla città madre, e le loro visite non sono autorizzate che durante il giorno. I nuovi sposi si affrettano a risiedere nella città dove le persone della famiglia patrimoniale cedono loro il piano superiore delle case costruite a piramide; le generazioni si distribuiscono per rango di età di basso in alto(823). Il villaggio di Gara, nell’oasi dello stesso nome, ha, come Siuah, l’aspetto di un castello feudale(824).
Gli abitanti di Siuah e quelli di Gara sono ancora assai fanatici, meno tuttavia di quelli dell’oasi situata più lungi, nella direzione delle Sirti, l’oasi di Faredgia. Là, sulla spianata dell’altipiano che si eleva al nord della depressione, si trova la casa-madre degli Snusi, Jerkbub, o Giarabu, fondata nel 1860 e residenza del gran mastro dell’ordine, Sidi Mohamed el Mahdi; un piccolo arsenale e laboratorî di armi dipendono da questo convento, la cui popolazione nel 1883 sarebbe stata di circa 750 individui, venuti dall’Algeria, dal Marocco e da altri paesi musulmani(825). Secondo Goffredo Roth, il Madhi di Faredgia è il «benefattore dei beduini», e gli si devono nel deserto africano più di cinquanta stazioni dove le carovane trovano acqua e provviste.
| |
El-Khargeh Gara Siuah Siuah Gara Sirti Faredgia Snusi Jerkbub Giarabu Sidi Mohamed Mahdi Algeria Marocco Goffredo Roth Madhi Faredgia
|