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Quasi immediatamente al nord dell’entrata del Fayum, si innalza una piramide, quella di Maidum, cominciando la serie dei monumenti di questo genere che finisce al di là di Menfi; circondata da tombe, essa erge in mezzo ad una massa di rottami la sua torre a pareti inclinate, che terminano con due gradini; la sua altezza presente oltrepassa sessanta metri. Questo bizzarro monumento, indicato dagli indigeni sotto il nome di «falsa piramide», non ha l’alta antichità che pur dianzi gli si dava; secondo Maspero,
PIRAMIDE DI MAIDUM. Disegno di Slom, da una fotografia del signor D. Héron. [vedi figura 599.png]
che l’ha aperta, essa è della undicesima o dodicesima dinastia. Più lungi, il villaggio di Matanieh è dominato da due piramidi; di cui una ha la forma classica, mentre l’altra, più inclinata verso la sommità che nella parte inferiore, ha l’aspetto di un gigantesco cristallo. Quindi si vedono innalzarsi nelle vicinanze del Nilo le quattro piramidi di Dacur, una delle quali raggiunge novantanove metri, ed è la terza di tutto l’Egitto per l’altezza, e quella che meglio ha conservato il suo rivestimento di pietre liscie. Diciassette altre piramidi, poste in rango in riva alla scogliera libica, al disopra del villaggio di Saqqarah, sono tutte superate in altezza della famosa piramide a cinque gradini che la maggior parte degli egittologi considerano come la più vetusta; la sua forma stessa, imitata da quella che offrono le numerose rupi della catena libica, pare fosse il tipo primitivo; secondo Mariette, bisognerebbe scorgervi un’opera della prima dinastia, antica di almeno settantacinque secoli.
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