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      All’epoca della spedizione di Egitto, Coutelle, misurando la piramide di Cheope colla bussola, credette poter asserire che ha una orientazione perfetta. Nouet constatò più tardi con misure precise che non è così(837), e i minuziosi lavori di Flinders Petrie, continuati per più mesi, hanno stabilito in modo indubbio che le due pareti parallele dell’est e dell’ovest, in luogo di indicare esattamente il nord, sono inclinate verso l’ovest di 3’40” (838). Quale è la causa di questa deviazione? Giova scorgervi il risultato di un errore di calcolo? O piuttosto l’asse della terra, un tempo considerato come immobile, è esso pure mutabile ed il nord si sarebbe gradualmente spostato verso l’occidente(839)?
      I blocchi che hanno servito alle costruzioni delle piramidi di Gizeh furono tratti fuori dagli strati nummolitici di Torah e di Masarah, che si innalzano al disopra della riva orientale del Nilo, e dove si prendono ora i materiali per ingrandire il Cairo, dopo aver preso quelli che hanno fabbricato Menfi; una leggenda popolare dice che gli innumerevoli fossili delle pietre che formano i gradini delle piramidi sono le lenticchie gettate dagli operai fabbricatori. Una volta i blocchi nummolitici dei monumenti erano ricoperti da una pietra calcare liscia, simile al marmo; ne rimane ancora una parte al sommo della piramide di Chefren; ma non si vedono più le traccie dei geroglifici che decoravano l’esterno del monumento(840). I corridoi interni, praticati in modo da far perdere le traccie ai cercatori e vietare loro l’entrata ai sotterranei funebri, sono lastricati di granito; dopo lunghe esplorazioni sotterranee, gli archeologi hanno finito per iscoprire i sarcofagi dei sovrani ai quali si erano innalzate le enormi tombe; quello di Cufu è ancora al suo posto nella camera a volta; i blocchi di granito nero, che ne formano il rivestimento, sono così mirabilmente lisci che il visitatore scorge alla luce delle torcie la sua immagine riflettervisi come in uno specchio.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume X parte I - L'Africa settentrionale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1887 pagine 1017

   





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