La sua cavalcatura ricalcitra dapprima; ma due schiavi la tengono per le briglie, e camminando essi pure su quel tappeto di carne umana costringono l’animale a seguirli. Nel 1884, le truppe inglesi, convocate alla festa, ricordavano ai musulmani che la città di Amru appartiene ormai agli infedeli.
I monumenti più notevoli del Cairo sono le moschee e le tombe. Dei quattrocento luoghi di preghiera che si innalzano in varie parti della città, alcuni sono fra i begli edifici del mondo musulmano. La moschea di Tulun, che faceva parte di Fostat prima della costruzione di Kahirah, cade in rovina, ma essa ha pur sempre la bellezza che le presta la nobile semplicità del piano, una gran corte aperta all’aria libera, attorniata sui tre lati da un doppio peristilio, e sporgente su di un santuario a quattro navate con arcate gotiche di legno di palma; le gallerie, intagliate di arabeschi deliziosi, furono murate e trasformate in ignobili capanne per gli infermi e gli idioti(846). La moschea del sultano Hassan, la più bella del Cairo, segnalata da lungi per il suo alto minareto, è, come quella di Tulun, minacciata di rovina: vedendo le grandi screpolature dei muri, si teme quasi di entrare nella corte ove mormorano le fontane, di oltrepassare i gradini del santuario e delle navate laterali, sotto gli immensi porticati dove volteggiano gli uccelli. La moschea di El-Azhar, vale a dire la «Fiorita», fu anch’essa un semplice cortile attorniato da portici, ma numerose costruzioni furono aggiunte all’edificio primitivo, poichè El-Azhar è ad un tempo università, biblioteca, ricovero per i viaggiatori studiosi, ospizio per i ciechi, asilo per i poveri.
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