Prima di entrarvi, presso la stazione di Scibin-el-Kanater, un monticello, Tell-el-Yahud o «Monte dei Giudei», ricorda il loro soggiorno nel paese; vi si sono trovati i resti di un edificio innalzato da Ramsete III. Più oltre, Belbeis e Bordein si succedono nell’immensa pianura ben irrigata. Campi di alberi di cotone attorniano tutti i villaggi, che sono dominati uniformemente dall’alto fumaiuolo di un’officina a vapore, dove gli agenti greci fanno mondare la fibra e la comprimono in balle per la spedizione. Il gran deposito dei cotoni e dei cereali di questa regione del delta è la città popolosa di Zagazig, posta alla congiunzione di parecchie ferrovie, in faccia all’uscita occidentale dell’Uadi-el-Bastah; la sua popolazione arricchita dalla coltivazione del cotone, ha quintuplicato dopo il 1860. Al sud dei giardini di Zagazig, alte rupi, dette Tell-el-Bastah, portano ancora il nome dell’antica città di Pabast, la Bubastis dei Greci, che fu la capitale dell’Egitto, or fanno ventisette o ventotto secoli, sotto la ventiduesima dinastia, quando le guerre coll’Assiria dovevano portare verso l’est il centro di gravità del regno. Frammenti di colonne, blocchi scolpiti fanno fede dello splendore di quella gran città. Al nord-est, ai confini del deserto, e sugli ultimi canali derivati dal Nilo, il villaggio di Karaim è attorniato da palme che producono i migliori datteri d’Egitto.
L’entrata dall’Uadi-Tumilat è difesa all’ovest dalla stazione di Tell-el-Kebir, o della «Gran Rupe», che gli Egiziani hanno invano tentato nel 1882 di difendere contro gli Inglesi con fortificazioni, d’altronde poco temibili e facili a girare.
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