Nella parte del delta compresa fra i due rami di Damietta e di Rosetta, alcune città commerciali sono sparse in mezzo ai canali ed ai fossati di irrigazione: Menuf, che dà il suo nome al gran canale, o raya Menufieh, e dove si trovano i frammenti di una «pietra trilingue»; Scibin-el-Kôm, posta su di un bahr, le cui acque sinuose vanno a riversarsi nel lago di Burlos; Tantah, popolata di mercanti; Mahallet el-Kebir, o «Città Grande», che una volta possedeva il monopolio della fabbricazione delle sete egiziane, ed i cui quartieri dispersi sono attorniati da campi di alberi da cotone. Tantah, capitale della provincia di Garbieh, fra tutte le città del delta è quella che ne occupa la parte più centrale; essa trovasi precisamente a mezza via fra Alessandria ed il Cairo, del pari che fra il ramo di Rosetta e quello di Damietta; canali,
N. 107. — DAMIETTA. [vedi 107.png]
strade e ferrovie vengono ad incrociarvisi: tali sono le cause, che unitamente alla riputazione della moschea di Seid-el-Radawi, il più gran musulmano dell’Egitto, spiegano l’importanza notevole delle tre fiere annue di Tantah; agli occhi dei pellegrini la palude che riceve le immondizie della moschea rivaleggia in virtù curative colla colonna di Damietta. Quanto a popolazione, Tantah disputa a Damietta il terzo posto fra le città dell’Egitto. Essa ha una scuola, El-Ahmadi, che occupa, dopo quella di El-Azhar al Cairo, il primo posto in Egitto tra le scuole arabe; vi si contavano 4885 alunni nel 1887(861).
Il ramo di Rosetta, lunghesso il quale, sopra una parte del suo corso, corre una ferrovia che si appoggia sui primi declivi della catena libica, ha una sola città importante sulla sua riva, quella dalla quale trae il nome.
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