Non se ne vedono più vestigia; il suo posto stesso fu corroso dalle onde, e la fortezza che ne porta il nome non ha punto avuto da adoperare materiali; non ne rimane più che il nome, applicato ormai a tutte le luminarie della spiaggia del mare.
ALESSANDRIA. — VEDUTA GENERALE. Disegno di Taylor, da una fotografia. [vedi figura 635.png]
Mentre le alluvioni portate dai flutti formavano l’istmo dell’Eptastadio, rialzato più tardi dalle macerie d’una città venti volte distrutta e ricostruita, pare che le altre parti della riva si siano abbassate durante il periodo storico; strade, baluardi, antiche case, tombe scavate nella spiaggia del litorale vicino, come gli scavi conosciuti sotto il nome di «Bagni di Cleopatra», sono costantemente invasi dalle onde, anche quando il mare è più basso. Malgrado i grandi lavori, gli ingegneri impiegati da Mohammed-Alì non poterono riescire a disseccare il lago Mariut, che gli Inglesi hanno creato nel 1801, aprendo tre o quattro breccie nell’istmo limitrofo, che limitava all’ovest il lago di Abukir; il riempimento di quella depressione durò sessantasei giorni. Il bacino offre attualmente, in certi luoghi, 2 metri e 40 centimetri di profondità. Sarà impresa difficile ricuperare per l’agricoltura questo territorio di 60,000 ettari, lacustre nei fondi, paludoso sulle rive, dove si trovavano, a quanto si dice, centocinquanta villaggi, quando l’irruzione delle acque fece di Alessandria una città insulare; dopo l’estrazione delle acque saline, sarà necessario lavare il terreno, dirigendo successivamente i rami del canale Mahmudieh su tutti i fondi del bacino.
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